È COSì DIFFICILE VESTIRSI BENE IN UFFICIO OGGIGIORNO?

Niente giacca e cravatta, e i pantaloncini sono ancora vietati? Insomma, qualcuno ha capito come vestirsi bene in ufficio oggi? La morte della formalità sul lavoro crea un presente molto più confortevole, ma anche molto confuso. Per non parlare del ruolo della Z Generetion, la più restia a cambiare il proprio stile personale per lavoro. Negli anni '80 forse era tutto un po' più semplice, per andare in ufficio bastava un completo e una camicia. Oggi la situazione è un po' più complicata, perché, eccetto in quei luoghi di lavoro che esigono un dress code specifico, scegliere cosa indossare per andare a lavorare può essere più frustrante del previsto. Noi però un'idea ce l'abbiamo.

Man mano che i luoghi di lavoro si sono evoluti, anche l’abbigliamento da ufficio si è evoluto. Orari ibridi e lavoro a distanza hanno dato il via a un’era di abbigliamento casual che va ben oltre il famoso "casual friday". Eppure il cambiamento informale non equivale a un invito aperto a indossare qualsiasi cosa a caso dell'armadio. E sebbene l’atmosfera rilassata sia una bella nuova normalità, ci sfida a ridefinire un altro tipo di stile: il business casual.

Il city workwear 2.0 prevede due parole d'ordine: comodità e casualwear. Ok a felpe, sneakers e t-shirts. Ma ciò non vuol dire che sia ammesso andare in ufficio in tuta, anzi meglio evitare proprio questa scelta. Ma il pantalone in jeans è invece una opzione perfetta, anche abbinato a un blazer non troppo formale, un maglioncino e/o un cardigan. Dopo la tuta, un altro degli indumenti più demonizzati sul posto di lavoro sono poi i poveri shorts. Noi però vogliamo spezzare una lancia a favore del pantaloncino, perché se è riuscito a cavalcare con fierezza i red carpet dei più importanti eventi mondani, perché mai dovrebbe essere bandito in ufficio?

Noi diciamo sì agli shorts! Soffrire d'estate non è più un'ipotesi da prendere in considerazione: esistono ormai talmente tanti tipi di pantaloncini dal taglio sartoriale che non hanno niente da invidiare ai pantaloni di un abito. Ovviamente lasciamo le infradito e le ciabatte per la spiaggia, l'equilibrio tra il formalwear e il casualwear sta infatti nei dettagli e nei giusti abbinamenti. Anche se, la Birkenstock ad agosto - meglio se indossata con un bel pantalone leggero e una camicia - ha il nostro lasciapassare.

Ma c'è una fetta di nuovi lavoratori che è totalmente contraria a quelli che ritiene vecchi e datati codici dell'abbigliamento sul posto di lavoro, parliamo proprio di loro: la famigerata Z Generation. Da un certo punto di vista li ammiriamo, perché sono stati i primi a rompere il silenzio, a sfidare il giudizio e ad esprimere la loro personalità anche attraverso gli abiti sul lavoro, non uniformandosi ai colleghi più grandi. Perché infatti cambiare per compiacere qualcun altro? In fin dei conti, l'importante è essere se stessi. Ecco la nostra visione dell'abbigliamento in ufficio: una fusione di comodità, stile e personalità. È questo il city workwear del futuro.

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